
23 maggio, 2022
In molti Paesi in via di sviluppo, tanti bambini vengono cresciuti dai nonni. A volte i genitori sono emigrati, sono morti o hanno abbandonato i figli. Leggi le storie di queste nonne coraggiose.
Non sono le loro madri biologiche, ma queste coraggiose nonne, nonostante la loro età e le difficoltà, fanno tutto il possibile per prendersi cura dei loro nipoti. Ecco le loro storie!
Natividad accolse suo nipote Ángel quando non aveva nemmeno un anno. Sua madre lo aveva abbandonato e suo padre era fuggito. Decise dunque di prendersi cura di Ángel iniziando così un bellissimo ma difficile cammino di fede e di coraggio.
“È una benedizione di Dio! Ora ha 7 anni e amo la sua compagnia. È molto intelligente, mi piace prendermi cura di mio nipote”, afferma Natividad.
Natividad non avrebbe potuto prendersi cura di suo nipote senza l’aiuto del centro Compassion.
“Da quando è iscritto al centro Compassion, Ángel riceve l’aiuto del suo sostenitore. Siamo grati per le scorte di cibo e gli operatori del centro non ci fanno mai sentire soli”, dice Natividad.
“Voglio che mio nipote abbia fede in Dio e conosca la Sua Parola", dice Natividad con le lacrime agli occhi. Sa di non essere sola e ringrazia Dio per le persone che la aiutano.
I genitori di Toa ed Elkin partirono tempo fa per cercare lavoro e una vita migliore. Non sono mai ritornati. Oggi, nonna Maria si prende cura di loro. Ha accolti i bambini come fossero suoi figli, dando loro cibo, educazione e soprattutto amore.
“Mia nonna è il mio esempio. È coraggiosa e forte e voglio essere come lei”, spiega Toa.
Maria ama i suoi nipoti e insegna loro a essere responsabili: “La famiglia è fondamentale”, è il motto che ripete loro costantemente per tenerli uniti e proteggersi a vicenda.
“Mia nonna è mia mamma, la mia guida e la mia consigliera. Sono grato a Dio per averla messa nella mia vita”, dice Toa.
Quando la madre di Juliana e Julia scoprì di essere incinta, decise di abbandonare le bambine. Dopo il parto, fuggì lontano.
Nonna Maria, che aveva già altri figli, ebbe pietà delle gemelle e decise di diventare la loro madre.
Sebbene Julia e Juliana sappiano che Maria non è la loro vera mamma, vedono in lei la madre di cui hanno sempre avuto bisogno
“Le bambine sono la mia gioia”, dice Maria. Il centro Compassion è sempre stato al loro fianco.
“Ora so che anche i volontari del centro si prendono cura di loro e questo mi fa sentire più sollevata. Ogni giorno insisto affinché studino e ascoltino i loro insegnanti, senza allontanarsi mai dalla retta via”, dice María.
Sheyla aveva tre mesi quando sua madre la lasciò nelle mani di Agripina: “Sua mamma la abbandonò, fu molto triste”.
Sostenere la famiglia è difficile per questa nonna, ma il centro Compassion è sempre un grande sostegno.
“Ho iscritto Sheyla al centro perché è un bel posto dove crescere. Sheyla impara cose buone. Gli operatori si prendono sempre cura di lei, anche quando non abbiamo niente”, dice la nonna.
Ogni giorno, quando Sheyla torna a casa da scuola, si siede al fianco della nonna per fare i compiti e ricevere l’eredità più importante: i suoi consigli.
Sugli altopiani della Bolivia, Esperanza (79 anni) non aveva mai immaginato che lei e suo marito avrebbero dovuto crescere dei bambini.
Hilda e suo fratello sono stati abbandonati dai genitori e questa coppia di anziani ha accettato la sfida di diventare nuovamente genitori. Dopo sette anni, ripensano con gioia a questa esperienza.
“Occuparsi di bambini piccoli non è facile, soprattutto dal lato economico. Abbiamo dovuto vendere il nostro latte di pecora e di mucca per mantenerci. Ora riceviamo aiuto dal centro Compassion”, dice Esperanza.
Tuttavia, ciò che Esperanza apprezza di più è la guida spirituale e cognitiva che riceve Hilda.
Non è facile per Esperanza prendersi cura di due bambini, ma sa che l’amore vince ogni difficoltà.
“Hilda porta gioia a casa nostra. Amo mia nipote”, dice Esperanza.
Grazie al sostegno a distanza aiuterai i nostri operatori e i volontari delle chiese locali a prendersi cura delle vite dei bambini che vivono in povertà.
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