
12 aprile, 2021
In occasione della Giornata della donna, abbiamo invitato donne di tutto il mondo a raccontarci la loro fede incrollabile, durante quest’anno di pandemia.
Gli effetti della pandemia continuano a farsi sentire in ogni angolo del mondo. Tutti ne siamo colpiti, ma per le donne è stato un colpo devastante.
Secondo un report di UN Women e ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro), due terzi dei posti di lavoro persi a causa del COVID-19 erano svolti da donne.
A causa delle misure di quarantena e della chiusura di scuole e asili, le donne spesso sono da sole a dover conciliare il lavoro e la cura dei bambini.
Ma le donne sono tutt'altro che sconfitte.
Nella Giornata internazionale della donna, vogliamo celebrare la loro forza.
Abbiamo invitato diverse donne, di età compresa tra i 18 e i 91 anni, a raccontarci la loro esperienza.
In un momento difficile come quello che viviamo, la loro fede è incrollabile.
È successo tutto velocemente. I miei figli mi hanno detto che non potevo uscire di casa.
Poi, un giorno non ce l’ho più fatta. Ho iniziato a camminare su un sentiero di montagna. Non c’era nessuno, come se tutti fossero scomparsi.
Ho paura, non so cosa succederà ai miei figli e nipoti. Non mi restano molti anni da vivere, ma la vita dei miei nipoti è solo all'inizio.
Sogno un mondo di pace, senza discriminazioni, senza male. Un mondo in cui uomini e donne siano trattati allo stesso modo e dove non ci sia più violenza contro le donne.
Noi donne siamo come le rose: belle, uniche e speciali. Le nostre spine sono le lezioni di vita e le sfide che affrontiamo ogni giorno. Il nostro destino è combattere e crescere alla luce del sole, non importa quanto siano forti il vento o la pioggia.
Sono un'insegnante, ma siccome le scuole sono chiuse, sono a casa senza lavoro. Lo stress della situazione mi ha provocato ulcere allo stomaco.
Però, la chiesa e i volontari di Compassion ci aiutano sempre e ci fanno sentire parte di una grande famiglia. Perché una cosa che fa una famiglia è pregare insieme. E infatti, loro pregano con me, con i miei figli.
Vorrei che i miei bambini imparino a conoscere Dio, perché con Lui tutto è possibile. E quando hanno il suo amore nei loro cuori, nulla è impossibile.
Ho sempre vissuto una vita semplice, sono nata in una famiglia povera. Ma la pandemia ci ha insegnato che se pensiamo di aver affrontato il peggio, ci sbagliamo: il peggio può diventare ancora più brutto.
Ma una cosa resta immutata: la nostra speranza e fiducia nell’Onnipotente.
I miei nipoti sono parte del programma di adozione a distanza, e questa è una benedizione di Dio.
Non voglio neppure pensare come sarebbe stata dura la vita nei primi tre mesi della pandemia senza l’aiuto di Compassion.
La storia dei neri in Brasile è una storia di lotte contro la discriminazione, ma abbiamo sempre superato le difficoltà con musica e gioia. Nonostante le sfide della pandemia, posso sognare giorni migliori.
So che ci vorrà un po’ per tornare alla normalità, ma ho fiducia in Dio e so che ci sta proteggendo.
So anche che le sfide ci aiutano a crescere. E voglio che le mie figlie siano forti e orgogliose delle loro radici.
Di solito riuscivo a produrre e vendere tre rotoli di tessuto ogni mese, ma durante i primi mesi della pandemia, le mie vendite sono crollate.
Molte persone hanno iniziato a perdere il lavoro, ogni famiglia è stata colpita duramente.
In questi tempi difficili, sto ricominciando ad aiutare la mia famiglia attraverso la produzione di stoffe, anche se è dura. È una tecnica antica, tradizionale, che rischia di perdersi. Spero di poterla trasmettere a mia figlia.
A causa della mia malattia, il lupus, non posso passare tanto tempo con i miei amici. Devo restare a casa.
Per questo, ho imparato ad apprezzare di più il tempo che passo coi miei fratelli e mia mamma.
Anche se si parla di un vaccino, non sappiamo quando arriverà in Nicaragua a causa della difficile situazione del paese. Gli effetti degli scontri sociali del 2018 si fanno sentire ancora oggi.
Sogno di poter stare in piedi da sola. Forse non riuscirò mai a correre, a causa della malattia, ma so che la mia mente può portarmi più lontano di quanto io possa immaginare.
Credo che il Signore sarà sempre al mio fianco.
Quando la pandemia ha colpito il nostro Paese, non avevo nulla. Neppure un po’ di latte per i miei figli. Mio marito non riceveva nessuno stipendio. La nostra colazione era un bicchiere d’acqua con un po’ di cannella.
Mentre davo una mano in un allevamento, ricevevo delle budella di pollo per nutrire i maiali. Ne raccoglievo i pezzi migliori per cucinarli per i miei figli.
Grazie al Signore, la chiesa e il centro Compassion ci hanno sostenuto al momento giusto. Ogni volta, vengono da noi con grandi scorte di cibo.
Ricordo ancora quella volta che arrivarono con un dono per noi: un bel pollo da mangiare, ero commossa!
Posso dirlo chiaramente: Dio provvede e ci aiuta sempre. Andiamo avanti con l’aiuto del Signore.
Nel mio villaggio, le donne affrontano molti problemi. Non ci sono lavori per le donne: devono restare a casa o gestiscono piccoli negozi per sostenere la famiglia.
Però, sono molto contenta perché grazie a Compassion ho avuto l’opportunità di imparare a tessere e realizzare tessuti tradizionali. Sono grata a Dio perché ho il mio piccolo lavoro.
Prima del COVID-19, mio marito tornava tardi dal lavoro nei campi e i bambini andavano a letto senza neppure aver visto il papà.
Ma durante la quarantena, abbiamo trascorso più tempo insieme come famiglia. Anche questa è stata una benedizione, durante l’emergenza!
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